Quegli occhi… Di quegli occhi avrei potuto parlarne per ore.
Credo che nessun poeta sarebbe stato in grado di descriverli
e nessun pittore di dipingerli
Non perché fossero così particolari, in fondo erano due semplici occhi marroni.
Ma c’era di più, una luce particolare forse…
Come se fossero il connubio perfetto tra luce e ombra, paradiso e tenebre
Fuori il sole e dentro un caos disarmante.
E di due occhi così non te ne dimentichi facilmente sai?
No… Ti entrano dentro, prima ancora che tu te ne possa render conto
Che tu lo voglia o meno, dalla testa non te li levi più
Potresti restare in eterno a fissarli e perderti nella loro immensità
E quando questo accade, tutti gli altri iniziano a non sapere più di nulla
Quando questo accade, sai bene che ovunque andrai, con chiunque sarai,
quello sguardo ti resterà inciso come un marchio invisibile nell’anima.
Come se da quel momento avessi trovato l’unico posto che sa di appartenenza,
l’unico posto dove il cuore trova pace,
l’unico posto in cui potersi forse, finalmente, sentire a casa…