All’Uomo. Vivi e ama come chi mai s’è teso.
Nel soffrire già inquieto di un’ora meridiana,
un giovine all’amore
il tedio dolce preferisce di un’allusione
poiché più s’abbandona
alla fame del corpo e tra le illusioni del gioco.
Alcun artifizio basta a vincere
quando la luce diradare non può le sue ombre,
né una cura all’uomo è più facile,
se velare la cieca sua mente
o dissipare i rumori del pensiero che sbaraglia.
Scrivere per non pensare:
è un fuoco che muta spesso nel suo divenire,
il fanciullo ormai s’è levato adulto,
senza più timore dell’inverno che lo preme,
a piè spinto sino al tribunale
corre ad affrancare il giorno della libertà.
Orsù, Vivi e ama come chi mai s’è teso
alle norme innate del Caso,
il tuo patire ora s’è sciolto in un calice,
nel ricordo svilisce ma ad un solo palpito si rafforza.