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Di ere sbagliate

Autore: Elisabetta Liberatore

Di ere sbagliate

Stringimi addosso le sillabe
di ere sbagliate,
della bellezza estinta dal cuore del mondo
e del tempo cromato di quattro stagioni
che duravano fino al confine,
fammi spazio dietro le quinte
per intonare qualcosa di vero
e liberare la voce interrata in una cripta,
darle fuoco con fiamme che ascendono
a eclissare l’argento di un cielo sbagliato.
Dammi il grido che ulula
contro ogni destino,
per chi vince e chi perde nel branco
in questo gioco di tiro al bersaglio
dove il sacro muore
a rate di pochi dollari a dose,
dove non va tutto bene
se senti strisciare l’odio dietro la porta
e il mezzogiorno scocca
come un destino beffardo,
viola come un presagio.
Lascia che calchi le orme di chi ha creduto,
di tutti i portafortuna sospesi
nei vani di auto già morte,
di file di eroi con gli occhi strabici
e bocche nere appollaiati sui tetti
a inchiodare mani su tavole vuote.
Una sola risposta non basta
quando le verità sono lingue babeliche
di re e regine di pezza
e le cerimonie sono monumenti di cenere,
solo una luna straniera guarda obliqua
una notte non sua,
non più.

 

Descrizione dell'Opera: nd