Amore, tu mi chiedi
che cosa sia la bellezza,
io ti rispondo: è il luccichio
che travolge e sgorga impetuoso
dagli occhi di chi ti guarda;
è l’eternità racchiusa
in una conchiglia che mantiene vive
le antiche spoglie che dentro sé conserva,
è il fiore che sboccia da sotto la neve
e che svanirà con essa
al calar del buio inverno;
è la fugacità di un momento passeggero
all’interno del flusso perenne della vita,
di cui tu stesso, Amore, fai parte.
Odio, tu mi chiedi
che cosa sia la bellezza,
io ti rispondo: è la foschia
che avvolge e scorre impertinente
tra le palpebre della gente, che tace
e distoglie lo sguardo al tuo passaggio;
è il coraggio che tinge di pace
i muri imbrattati d’intolleranza attorno a noi;
è il soldato che abbassa l’arma
di fronte al volto incrinato di un bambino;
è l’intrecciarsi dei fili sfumati
che conciliano i nostri corpi, così diversi,
i cui colori hanno condotto a lotte sanguinose,
di cui tu stesso, Odio, hai fatto parte.
Mondo, tu mi chiedi
che cosa sia rimasto di bello in te.
E io trovo difficoltà a darti una spiegazione,
ma così ti rispondo: è l’armoniosa fusione
tra i due pilastri che sostengono lo spirito umano;
è la complessa intesa, nonché bizzarra,
tra quei sentimenti, così avversi,
che da tempi immemori muovono le persone;
è dunque l’equilibrio che a te, Mondo,
dona ancora la forza per andare avanti,
di cui loro stessi, Amore e Odio, faranno sempre parte.