Era il 1992 – A Giovanni Falcone
Vetri frantumati di morte
fu quello che si vide.
Polvere e nulla
nell’eco di un tritolo.
Un flebile ticchettio
rovesciò a terra la pace
chiuse il cielo
in un pomeriggio di cenere.
In un poster sorridi
prima della notte.
Eppure la bellezza non muore
non tace, non ingrigisce.
Il tamburello nemico tace
ha le spalle abbassate.
Quella terra esplosa narra
di piccoli uomini.
La tua morte non è sconfitta
ma vittoria alata.
Un raggio di sole gioca
sugli epitaffi nei parchi.
Hai dato voce ai nostri giovani sogni
alle paure, alle speranze.
Siamo milioni di battiti.