Hirundo ( Come una rondine)
Autore: Lombardo Serena
Hirundo
(come una rondine)
Quando muore il dì perduto
dietro qualche oscura vetta,
vola via, o rondine amica,
come un viandante senza casa
e porta via il languido abbandono
che nel mio cuor, una dolorosa malinconia, instilla.
Tornerai?
Vivrò aspettando il tuo ritorno
pronta a preservar la gronda del mio tetto
che pigola sempre più piano,
orfana dei tuoi gridi brevi e gai.
Mi mancherà il danzare della tua ronda
che mi risveglia al nuovo giorno.
Guardo con occhi umidi di lacrime
il tuo librar nel limpido cielo
e, oltre l’orizzonte, il tuo sparir.
Vola sulle ali del vento
e sii più veloce di lui,
oltre il muro della terrena superbia,
umile iperbole verso un giorno migliore,
lontano dall’assordante rumore delle bombe,
dal pianto delle mamme e dalle grida dei bambini.
In questo oscuro tempo,
in cui non vige una misura,
bramerò il tuo ritorno
al sorgere di un amorevole sole di rinata primavera.
In trepida attesa, aspetterò te
che sei l’unico pensiero di gioia e di pace
guardando il mio futuro.
O mia garrula rondine, maestra di canto,
fammi in mezzo al cuor la tua magia
onde l’anima mia, possa ricordar quanto forte sia
la gioia di volare
e non il perdermi
nelle mie umane lacrime.
Descrizione dell'Opera: Con questa poesia ho voluto immedesimarmi in una rondine canterina, che vola alta nel cielo lontano dalle atrocità della guerra, dal suono assordante delle deflagrazioni delle bombe, invocandola di volare alta sulle ali del vento in modo da allontanarsi dalla superbia umana che spesso è alla base dei conflitti nel mondo. Le chiedo anche di ritornare al suo nido come io ritornerei alla mia dolce casa alla fine di ogni scontro armato, prendendo esempio dal suo modo di essere nel superare ogni avversità. Ho intitolato questa poesia Hirundo per far riferimento alla rondine canterina, che ha sempre rappresentato per i popoli un messaggero di speranza, rinascita, fedeltà e libertà.