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Il compleanno perduto

Autore: Giorgia Bordani

Il compleanno perduto

Era un bellissimo giorno di primavera, e Mirko stava festeggiando il suo compleanno: aveva invitato i suoi amici, le sorelle Giada e Matilde.

La festa era ambientata in uno spazio esterno e la musica era ad alto volume e tutti si divertivano tantissimo!

Era arrivato il momento della torta, quando all’improvviso un vento nero spense le candeline, appassì tutti i fiori, riempì il cielo di nuvole grigie e dalle casse si sentiva solo musica paurosa.

“Mamma ho paura!” “Cos’è successo?” “Perché siamo qui?” “Papà, andiamo a casa!” Così si lamentavano i bambini che avevano cancellato dalla propria memoria la parola “Compleanno”.

 

Pochi chilometri da lì, tre ragazzi di 13 anni, Leonardo, Andrea e Vittoria, stavano guardando il mare.

Ma all’improvviso…                                                        “Guardate: c’è una bottiglia di vetro!” esclamò Leonardo “Speriamo che ci sia anche un messaggio” Disse Andrea

“Hai indovinato Andrea: c’è un messaggio!” Disse Vittoria

La ragazza aprì la bottiglia e srotolò il messaggio e i tre ragazzi lessero la seguente lettera tutti insieme:

“Son la nebbia in persona,

E di confonder la gente sono una secchiona

Ho cancellato da tutte le menti del mondo

La parola “compleanno”, e alla vostra futura domanda non rispondo

La vostra vita è appesa ad un filo

Martedì alle 16:00 lì incontrerete Danilo”

“Una persona sconosciuta non può minacciarci!” Si impaurì Leonardo

“Secondo voi chi è questo Danilo?” Disse Vittoria pensierosa

“Ma perché la nostra vita è appesa ad un filo? E poi dove dovremmo incontrare questo signore?” Disse Andrea

“Ma tutto ciò, può essere un enigma? Per esempio, martedì ci vediamo dal sarto alle 16:00, e qualche persona, o anche qualche animale, porterà un altro messaggio” Notò Andrea

“Giusto, ma perché dal sarto dobbiamo andare? Non troveremo Danilo qui?” Chiese Leonardo

“Lo troveremo dal sarto perché se la nostra vita è appesa ad un FILO, chi è che lavora con il filo? Il sarto, quindi domani andremo dal sarto” Spiegò Vittoria

Il giorno dopo i ragazzi, dopo scuola andarono dal sarto e gli chiesero se aveva visto un corvo. Il sarto era molto impaurito e i ragazzi gli chiesero il perché e lui rispose:

“Ieri quando voi siete andati via è comparsa una strega tutta vestita di nero, ma non era una di quelle streghe vecchie e brutte, ma era una strega giovane e bella, e sulla spalla destra portava un corvo con il becco blu che mi ha lanciato dal suo becco questo messaggio, prendetelo, la strega ha detto che è destinato a voi. Fate attenzione!”

“Grazie Roberto, ci sei stato d’aiuto” Ringraziò Vittoria e Roberto annuì.

I ragazzi lessero il messaggio:

Bravi, il primo enigma avete scoperto

Ma so che uno di voi nella magia è incerto

Perciò io cinque palline colorate ho nascosto

E i cinque sensi vi ho imposto

Provate a cercarle ma non ci riuscirete

Perché voi nella magia purtroppo non credete”

Ma io nella magia credo!” Disse Vittoria

“Anche io!” Replicò Leonardo

“Ora, quindi, dobbiamo cercare 5 palline dei 5 sensi, giusto Leonardo?”

“Sì Vittoria, giusto.”

“Ragazzi, pensavo che per distrarci potevamo andare al luna-park stasera, sono troppo giù di morale…” Disse Andrea

“Certo Andrea, ci vediamo stasera”

 

La sera si incontrarono tutti davanti al cancello del luna-park.

“Eccoci qua, siete pronti per divertirvi?” Urlò Vittoria ai ragazzi

“Certo!” Disse Leonardo

I ragazzi fecero tantissimi giochi…

“Ehi, Vittoria, facciamo il gioco del martello?” Propose Andrea.

Andrea colpì il martello e il segnapunti arrivò fino in cima e cadde una pallina rossa con incisi alcuni numeri.

“Andrea, hai trovato la prima pallina del codice della strega, questa è quella del tatto e ora ce ne rimangono 4 e penso che l’olfatto sia al gioco di Giuseppe!” disse Vittoria.

Al gioco dell’olfatto bisogna indovinare cosa c’è nella ciotola con gli occhi bendati, ciò che indovini te lo porti con te, Vittoria giocò, e questa volta sentì un odore di plastica e disse subito che era una pallina, indovinò, si tolse la benda, prese la pallina, se la portò con sé e dopo se ne andò immediatamente insieme ad Andrea e Leonardo.

 

La pallina questa volta era arancione.

“Per la vista possiamo giocare al gioco del pistolero che devi sparare le lattine”

I ragazzi arrivarono alla giostra:

“Salve, vorremmo fare una partita al gioco del pistolero”

Disse Andrea

La proprietaria del gioco dette tutto l’occorrente a Leonardo e colpendo tutte le lattine vinse la pallina di colore viola.

“Adesso ne mancano solo due: l’udito e il gusto” Disse Andrea

“Seguitemi, so dove trovare la pallina del gusto”

Vittoria giocò al gioco del cavallo in cui bisogna indovinare il cibo che afferri con i denti, ma da bendati, lei indovinò tutti i 5 frutti e vinse la pallina blu.

“Ragazzi, è quasi ora di andare, dobbiamo sbrigarci a trovare l’ultima pallina!” Urlò Andrea agli altri

“Ma abbiamo controllato tutte le giostre, ne sono sicura!” Replicò Vittoria

“Non tutte, manca la giostra di Susanna!” Notò Leonardo

“E in che cosa consiste?” Chiese Andrea

“Consiste nel risolvere gli enigmi che inventa, appunto, Susanna, “Ok, però adesso andiamo a sconfiggerla risolvendo i suoi banali e semplici indovinelli” Disse Vittoria

“Ma che cosa centrano gli indovinelli con l’udito?” Chiese Andrea

“Devi SENTIRE bene i particolari dell’indovinello per non sbagliare!” Disse Vittoria

I ragazzi arrivarono pronti e preparati davanti alla giostra:

“Susanna, sono pronto a sconfiggerti, ecco a te i tuoi soldi e ora dimmi i tuoi semplici e banali indovinelli” Disse Leonardo facendo un piccolo sorrisino a Vittoria.

“Dunque ecco qui il tuo indovinello e scrivi la risposta qui sotto hai sette minuti di tempo!” Rispose Susanna

Andrea aprì l’indovinello e lesse:

“Se i piedi in testa non vuoi avere

La risposta di questo indovinello dovrai sapere.

Né gli spavaldi, gli sfacciati e gli arroganti

Saranno vincitori di briganti

Ma solo chi usa la testa e il cervello

Scoprirà la soluzione del mio indovinello

Il colore della natura ti potrà aiutare

Ma di certo la forma non è quella del mare

È più grande di una noce, è più piccola di un melone

Il numero delle lettere le trovi in un’addizione”

“Lo avevo detto che i suoi indovinelli erano troppo difficili!” Disse Leonardo

“Ragazzi il colore della natura è verde, questo oggetto è più piccolo di un melone, e più grande di una noce; cos’è che può avere queste caratteristiche?” Disse Leonardo

Quando mancava pochissimo allo scadere del tempo Andrea esclamò: “Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima!” E scrisse tutto sul foglietto.

Vittoria e Leonardo non esitarono a vedere la risposta che aveva scritto Andrea: era la Pallina!

E così Susanna gliela diede.

“Ragazzi, abbiamo finito di raccogliere tutte le palline” Disse Leonardo

Il giorno dopo si rincontrano per parlare di questa situazione insolita: “Ragazzi, ho fatto un sogno molto strano ieri notte! Sembrava una predizione: eravamo noi tre davanti ad un cancello nero e lo avevamo appena aperto con un lucchetto a cifre!”

Andrea esclamò: “Il prossimo indizio può essere sul mio letto! Vado a vedere se sta lì la pergamena!” Esclamò Andrea

Dopo ritornò con un foglio: era il prossimo indizio!

Leonardo disse: “Forza leggiamolo!”

Questo non è un sogno

E di questo indizio ne avrete bisogno

Tra il ponte di legno e il prato di fiori

Troverete un labirinto pieno di colori.

Ma non è né di stoffa né di carta,

e di sicuro non si trova a Sparta.

Usate ingegno e astuzia per risolvere questo indovinello

E non togliete questa occasione dal vostro carrello!”

Leonardo videochiamò subito i suoi amici e disse: “Ragazzi, forse ho scoperto dov’è il cancello del sogno di Andrea! Qui sta scritto: Tra il ponte di legno e il prato di fiori

Troverete un labirinto pieno di colori. Se ci pensate qui vicino c’è un ponte di legno.

I ragazzi arrivarono tutt’insieme ma Leonardo chiese ad Andrea: “Che cos’hai dentro il cestino?”

Lui rispose: “Ho le palline che abbiamo trovato al Luna Park! Non so a cosa ci potranno servire ma le ho prese!”

I ragazzi pedalarono per tutto il ponte e dopo un po’ si trovarono un cancello.

“Ecco questo è il vero labirinto.” Disse Andrea

“Sono d’accordo” Dissero Vittoria e Leonardo

“Come lo apriamo, c’è un lucchetto!” Disse Leonardo

“Lo possiamo aprire con le palline! Mi spiego meglio: sopra ad esse ci sono dei numeri, e se li combiniamo possiamo sbloccare la serratura!” Disse Vittoria

“Io un’idea l’avrei: le palline hanno due sfaccettature, prendiamo per esempio quella rossa, da un lato c’è il numero 1 e dall’altro il numero 3. Il numero 1 segna l’ordine delle palline e il numero 3 è il primo numero da inserire nel lucchetto.” Disse Andrea

I ragazzi inserirono i numeri nel lucchetto e funzionò.

Erano un po’ spaventati ma entrarono nel labirinto, come nel sogno di Andrea.

Restarono sempre uniti. Con tante difficoltà riuscirono a superare il labirinto. Ma all’uscita davanti a loro comparse un castello nero con colori scuri e freddi.

Leonardo bussò per tre volte e la porta si aprì. Salirono per molte scale nell’attesa di trovare la strega

All’ultimo piano i ragazzi un po’affaticati, ma ancora impauriti, videro una donna vestita di nero che guardava il panorama da una finestra molto grande. Era la strega che disse: “Sapete, vi aspettavo da molto tempo.”

“Perché hai cancellato dalla memoria di tutte le persone la parola “compleanno”, strega!” Disse Vittoria

La strega rispose: “Ragazzi, dovete sapere una cosa. Ho cancellato dalla memoria di tutte le persone la parola “compleanno” perché io sono nata il 29 febbraio, quindi compio gli anni ogni 4 anni. Ciò mi ha fatto sentire sempre diversa dagli altri però a pensarci bene è come se avessi molti meno anni.”

I ragazzi dissero: “non c’è bisogno di cancellare la parola compleanno, sai quante persone vorrebbero essere nei tuoi panni?”

La strega rispose: “Avete ragione, mi pento molto di quello che ho fatto”

Lei, con un solo schiocco delle dita, ristabilì l’ordine. Subito dopo disse: “Bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose!”.

 

Descrizione dell'Opera: Giorgia Bordani, nata a Roma il 10.09.2010 ha la passione della scrittura sin da piccola. Con questo racconto vuole evidenziare il trionfo della pace nel contesto interiore. A vincere è una bontà d'animo che ognuno di noi ha, seppur da ricercare in profondità. Anche con l'aiuto dell'affetto, dell'amicizia e della fiducia si riesce a riappacificare un conflitto apparentemente irrisolvibile agli occhi altrui