In memoria di Aylan
La giacca di tuo padre,
tra la fodera e il cuore
a farti da guscio, da casa, da calore.
Così dormivi
al dondolio del vento
arreso al freddo, al buio
alla fame, allo sgomento.
Ma l’onda, d’un tratto, s’è fatta cattiva
qualcuno piangeva
aggrappato al legno della stiva.
Voglio pensare che ancora dormivi
che tu non abbia visto la paura
quando l’acqua s’è fatta una nuvola scura.
Naufraga speranza
a poche miglia dalla riva
si spegneva in un sorso
la tua vita alla deriva.
Braccia di spuma
forti di bianca bruma
mentre un’onda grande
placava il delirio del vento
il mare s’è fatto culla
ha spento piano il tuo lamento.
Ti ha poi portato sulla riva,
con ancora il tuo vestito
così giacevi sulla sabbia
ma nessuno ti ha sentito.
Nel cielo di Bodrum
coriandoli e caramelle
scintillano le luci
dei Resort a cinque stelle
Ma c’è un bimbo in riva al mare
sdraiato, senza un telo
ha il viso tra la sabbia
e mani che guardano il cielo.