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Racconto

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La carezza umida della rotondità

Autore: Giada Casini

La carezza umida della rotondità

 

C’era una volta una goccia d’acqua. Era una bella goccia, con una pancia piena che ricadeva morbidamente verso il basso, chiudendosi con un piccolo ricciolo all’insù.

Incontrò, sul suo lungo percorso verso il mare, un giovane ciottolo.

Anche il ciottolo era bello, levigato, pieno senza essere troppo pesante, regolare ma non perfetto. Aveva, infatti, una leggera cavità, o meglio un incavo sul fianco, tanto che la sua stabilità a volte perdeva di equilibrio, quando il torrente lo smuoveva.

Si innamorarono. Si guardarono. Si sorrisero e sentirono il loro cuore battere. Si amarono, completandosi in un’incredibile, meravigliosa, misteriosa geometria.

Qualche tempo dopo nacque una piccola… una nuova… insomma, una ciotto-gocciolina.

Il ciottolo, la goccia e la ciotto-gocciolina vissero felici, rotolandosi di giochi, bagnandosi e levigandosi a vicenda.

Poi un giorno la goccia guardò la sua ciotto-gocciolina e vide che era grande.

Le disse che doveva regalarle un segreto.

Così la accarezzò, lentamente, tracciando una morbida curva d’acqua.

Come si chiamasse questo gesto la ciotto-gocciolina non lo sapeva, e la goccia le rispose che si chiamava “lacrima”.

Allora capì che la consolazione più grande davanti al dolore era la carezza umida della rotondità.

Descrizione dell'Opera: Il racconto vuole proporsi come una storia dai toni leggeri, nel solco della letteratura per l'infanzia, per la quale l'apparente semplicità non è indice di contenuti ingenui ma piuttosto di immediatezza di comunicazione. L'elementarietà descrittiva, infatti, consente di veicolare messaggi di grande portata in "piccole dosi", senza che si perda l'efficacia del significato. Questo è il motivo per cui "La carezza umida della rotondità" cerca di trattare il tema del dolore, che permea anche la vita dei più piccoli, trasponendolo in secondo piano rispetto alla giocosa storia dei personaggi. Il fine è quello di proporre una semplice interpretazione metaforica alla manifestazione emotiva della "lacrima", che nel racconto racchiude tutta la completezza di un ciclo vitale per vincere il dolore. Carica di questa portata, ma non da questa appesantita, la "lacrima" diventa una pacifica "arma" emotiva, un'espressione naturalissima che anche ai più piccoli va spiegata. Grazie per la proposta!