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L’ARCHITETTO SOLDATO

Autore: Said Abdel Khaleq

L’architetto ha perso la mano

Non progetta più un grattacielo.

Era lo stesso uomo

in seguito avrebbe voluto riempire i grattacieli di animi esistenti

Era l’avventura della terra morente a sua volta esistente, giocava con le onde del mare, dove ritornavano navi piene di pietre preziose di animi nobili pronti al servizio dell’architetto, ora soldato dietro di lui sono rimasti gli odiati versi di vendetta scolpiti nei cuori neri.

E lo avevo  supplicato di prendere le mie durissime ossa come fondamenta del suo grattacielo

Si è gettato nel lungo fucile invece del suo progetto

Riguardava e camminava all’ indietro.

Così velocemente in quel vuoto tra l’architetto e il suo fucile sono morti gli animi, i corpi, ma i sogni non sono caduti.

È morta l’avventura del progetto terreno.

Ma non sono caduti i sogni di diventare architetti e costruire tutto ciò che è nato morente in suo grattacielo.

Dove ha perso da soldato l’occhio

Dove ha perso da architetto la mano o viceversa

Tutto questo sulla terra di Gaza.

gli architetti sono testimoni.

Descrizione dell'Opera: Signori della giuria con questa poesia intendo a parteciparmi al vostro concorso. Vi ringrazio anticipatamente saidizianoprimo@gmail.com