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Poesia

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Offesa, Infinito, Angoscia

Autore: Michela De Martino

Offesa

Sgorghi villana,

dalla punta

della mia lingua,

raggiungi

campanili

che suonano a festa

inondando

di putrido dolore

l’animo di chi

t’ascolta.

Infinito

Ho affidato

il mio Infinito

verso d’amore

ad un usignolo

morente

le cui ali strappate

da un’insalata

crudeltà.

Vagherà

alla ricerca

della verità.

Sarà egli

a volare con la fantasia

e a seminare

il mio puro sentimento

d’amore

nello spazio Infinito

del mio tempo passato.

 

Angoscia

Non dimentico

l’orrore

che ho vissuto,

l’odio

che ho assaggiato,

il rancore

che mi ha frustato.

Non dimentico

l’agonia

che ho ascoltato

e il dolore

che mi ha generato.

Descrizione dell'Opera: L'opera "Offesa, Infinito e Angoscia" rappresenta una ferita nell'animo di ognuno di noi derivante dalla malevolenza dell’umanità. Nei miei scritti spesdo descrivo il malessere che vivo nelle imperfezioni della società del mio tempo.