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Racconto

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Sfide all’infinito

Autore: Gerardo D'Orrico

Nel crepuscolo della vita, ci si trova a concludere; hai forse un altro argomento da discutere questa sera? La vera necessità emerge quando abbiamo già saziato il nostro corpo; ognuno ha i suoi gradi e stati designati… senza intoppi, dove la realtà è condivisa da molti. Quella parete mancante appartiene solo a chi non completa la frase. Sarebbe necessaria un’aritmetica per individuare le chiavi di casa, riconoscere persone e oggetti per strada anche domani. Un errore potrebbe costarti la vita; cosa potrebbe essere peggiore? L’inferno non è nostro; da millenni lavoriamo per evitarlo; è necessario guardare le cose dall’esterno, contemplare quante realtà si estendono oltre a ciò che è da evitare. Alla fine, non fuggire; lasciati catturare fin da giovane, poiché tutto è già concluso da tempo, se lo sai o meno.

 

Le virtù taciute, o meglio, non ripetute né pregate… Tutto è giunto al termine, ma ascoltando il male, diventi una persona distorta! Alcune verità non sono mai cancellate; il futuro, ad esempio, è irraggiungibile se siamo imprigionati, dopo di ciò non esiste futuro. Stati di detenzione, esseri malvagi: cose che non si pronunciano, cose che non si compiono. Tutto è compiuto, come diceva Gesù, ma il giorno successivo a ciò è ancora vietato in Italia; il resto rimarrà invariato. Siamo ancora proibiti, chiunque pensasse di governare in pace, in armonia, in questo giorno di fine guerra, afferma che nessuno ha vinto, ma non si giocherà un’altra partita.

 

Le parole talvolta svaniscono; ciò che si riesce a esprimere diventa davvero poco, a meno che non si distinguano le incertezze comuni dai problemi. Le domande sul bene preoccupano tutti, mentre i problemi dello Stato si manifestano in noi come bene, anche se oggi non lo comprendiamo, domani non sarà più… C’è sempre una sorta di porta più ampia su cui bussare; potrebbe richiedere un po’ di esperienza, ma ci sono varie vie per assaporare la vita. Puoi osservarla attraverso un finestrino, inaccessibile agli altri o già consumata dalla tua comprensione di ciò che è tutto.

 

Le storie distorte da correggere plasmano il nostro avvenire, e quando ci si sente abbandonati, lo si percepirà; anche qui nessuno ha agito, si divertono senza risolvere. Forse il guaio era più grande del previsto; non potevano saperlo, dato il loro arbitrio di “io sono tutto” o altre cose che hanno già eliminato dal bene… È meglio riposare in una situazione di agio; hanno accettato il male, mentre alcuni mantengono gli altri che non l’hanno fatto. La società si mantiene avanzando troppo; le cose brutte persistono, ma è necessario potare insieme tutto durante il periodo. Dove il vuoto predomina, non si vuole guardare; stiamo dirigendoci verso un mondo più felice, privo di persone o entità inaccettabili, come la disfunzione creata e altre narrazioni per chi non vive o non permette di vivere, quando ancora bisogna superare quella fantasia. Ma noi saremo solo energia creativa, la luce della corrente elettrica; ci sono realtà che non ammettono discussioni, e con esse devi interagire frequentemente.

 

Le persone non superano sé stesse, e le azioni volgari sono più brutte di quanto si affermi. Non era un periodo di scherzi o di bolgia per chi l’aveva vissuto. Ci sono leggi insuperabili; poi la colpa risiedeva nell’essere umano o nel credere di essere stato categorizzato, o nel pensare di vivere in una prigione… Le fobie stesse sono già una prigione, ma chi è fuggito non lo sa; chi non ha il desiderio di risorgere.

 

I problemi degli altri non sono affari nostri, tutto è risolto, e non sanno a chi o dove rivolgersi. Problemi e soluzioni sono affari di chi li affronta; si rimanda ancora quel discorso che doveva essere fatto, pensando che qualcun altro lo avrebbe fatto. Siamo tutti malati, ma la colpa non è di nessuno. Forme di follia pura da superare; meglio non menzionare le altre. Il Sole ci riscalderà, e poi si percepirà la bellezza. Non dire mai ciò che non volevi dire; la colpa è tua.

Descrizione dell'Opera: "Sfide all'infinito" è un affresco della condizione umana in cui si mescolano introspezione, filosofia e un velo di mistero. Attraverso una serie di riflessioni profonde e suggestive, si esplora il tema del destino, della responsabilità individuale e della ricerca di significato.