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Spalancanno l’occhi su l’Umanità

Autore: Sabrina Balbinetti

 

 

 

Quanno che s’arisveja  er Padreterno

accenne quer lumino a capo ar letto,

se soffia su le mano, quanno è inverno

e mette su le spalle un ber giacchetto!

 

Se infila lesto, ai piedi, un par de cioce,

riscalla er latte drent’ar cuccumetto,

affetta er pane, schiaccia quarche noce,

mentre prepara un ber caffè ristretto!

 

Li vetri so’ appannati, fori fiocca,

ma nun è neve, Lui, ce lo sa!

È un pianto lattescente che tabbocca

e copre i mali de l’umanità.

 

Cor dito, guasi a fasse un promemoria,

scrive sui vetri, in sett’otto punti….

a mò de ISTAGRAMM….una storia

eppoi controlla i FOLLOUER raggiunti.

 

Deve tenè sottocchio ‘sto Pianeta

ch’è guasi ito a carte quarantotto.

L’omo, oramai, adora la moneta,

ammazza, trama, frega e fa er bigotto!

 

Ner nome der progresso, s’è inventato,

li missili che co’ l’inteliggenza,

mijara de perzone hanno spianato….

er Padreterno ha perzo la pazzienza!

 

Aprenno i rubbinetti, in un gran pianto,

ha inondato, ormai, ‘sta “palla matta”.

Cor foco de la rabbia, artrettanto,

azzera tutti i FAIL e li FORMATTA!

 

Stracco, sfinito, torna su, in cucina,

mette sur gasse un par de mele cotte.

La razza umana è porvere, farina,

domani la rimpasta…. e bonanotte!!

Descrizione dell'Opera: Anche il Padreterno è stanco del nostro assurdo comportamento