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Poesia

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SULLA CODA DEGLI AQUILONI

Autore: STEFANO BALDINU

SULLA CODA DEGLI AQUILONI

 

Ci pensi? Qualcuno in questo momento

sta facendo qualcosa a sua insaputa.

Anche mandare a memoria un verso di Ungaretti

da solo in un giardino e le piante

ad allungarsi di ombre a stropicciargli il viso

E noi qui davanti ad una finestra

Intabarrati nella quotidianità degli affanni,

con il cuore in bilico fra un dare e un avere

inseguendo scadenze, liste d’attesa col prodigio

e l’incoscienza di chi sa per certo che il domani, forse,

non riserverà sorprese e le voci sfideranno

il loro rituale affievolirsi come una veglia

sotto questa enorme navata che è questo spicchio di mondo

mentre la notte, rovesciandosi su quelle fiammelle

svettanti dai candelabri di cemento delle periferia,

si accenderà di luci e di insonnie.

Ma là, a Gaza, dentro quel cortile di polvere e cielo

c’è chi ha deciso di giocare alla guerra

senza che qualcuno abbia potuto scegliere

quale inquietudini seguire, solo avvolgere

dentro un lembo di scucito di terra

l’ultimo sguardo di un figlio, quel che resta

di un abbraccio e un presente impossibile

da declinare al futuro.

E poi ci sono quei bambini fra le macerie

che hanno ancora la forza, aprendo le braccia

per fermare le bombe, di sognare di far volare

sulla coda degli aquiloni le parole della pace.

 

Descrizione dell'Opera: Poesia ispirata alla guerra in atto in Medio Oriente e dedicata ai bambini di Gaza che sognano e che sono le armi della pace.