Tuche
Autore: Giusi Chiofalo
Peritura sostanza è quella umana
Prigioniera di spazi sconfinati e
Tempi in ostinato ripetersi.
L’uomo si dimena tra i fili stretti
e confusi che le Parche, fedeli al
duro dovere, tessono,
mentre la dolce armonia
dell’illusione arriva all’orecchio
stanco,
proponendo il dramma insolente del
Libero Arbitrio, insieme ai suoi lasciti.
Non oso proferire Verbo su grandi
Verità quali sorte e fortuna,
d’altro canto, chi s’interroga non trova pace
e il senso del Tutto sfugge alla
Comprensione.
La speranza dell’esser
Responsabili di sé e del proprio vissuto
è insita nella natura, madre e compagna.
La natura, sì, poco indulgente e in costante
mutamento, che ci ha fatti schiavi,
meri ingranaggi di una macchina
più grande di noi.
È un Piano prestabilito, segnato
dai corsi e ricorsi della Storia:
magistra
poco originale
ma sempre vincente.
Descrizione dell'Opera: Mi chiamo Giusi Chiofalo, ho ventotto anni, vivo ad Asti e sono un'insegnante. Le mie passioni più grandi sono la scrittura e la lettura dall'età di dodici anni, quando proprio la mia insegnante di letteratura ha fatto sì che potessi scoprire l'immenso dono di sentirsi compresi e meno soli grazie alle verità svelate dai grandi scrittori di ogni tempo. Collaboro con delle riviste letterarie, occupandomi di recensioni di libri e interviste a nuove case editrici, ho partecipato ad alcuni concorsi letterari, ottenendo delle menzioni di merito. Il componimento "Tuche" parla del destino dell'uomo, segnato sin dalla nascita e condannato a una vita fatta di tappe prestabilite, date dalle convenzioni sociali da cui, spesso inconsciamente, veniamo influenzati. La storia si ripete continuamente, sembra non dar spazio a un cambiamento effettivo, nonostante i progressi tecnologici, che paradossalmente ci hanno resi ancora più schiavi, "ingranaggi", appunto, "di una macchina più grande di noi".