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Poesia

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Verbi

Autore: Marta Vaccari

Verbi

 

Non so se ho ancora versi dimenticati

e scritti nel tempo addietro

per cantare la Pace.

Oppure se devo chiederli in prestito,

o reinventarli

con l’aiuto dell’ispirazione

in vena di mettermi le parole giuste

su un foglio bianco.

Ma la mia sensibilità non è morta.

Ha ancora risorse capaci:

sono già un fiume in piena.

Guerra, che brutto nome!

Che brutto intento!

Ma il verbo più folle è: uccidere!

E intanto, con il pensiero, stringo i bambini,

visto che non li ho tra le braccia.

E vorrei inviare di fretta

una valigia di tenerezza

senza che fosse rincorsa dai missili

e magari soppressa.

Così chiudo gli occhi, ma in un flash

mi appaiono solo illusioni stanche,

mentre la realtà mi suggerisce, che: sperare,

è un altro verbo, che conta poco, nell’attuale.

Troppe coscienze belliche ad imperare

dove il mostro è vivo più che mai.

Descrizione dell'Opera: La guerra è sempre un brutto affare. Tra quello che mi colpisce di più sono i bambini. Esseri inermi e senza colpe alcune. Si spera che il tutto termini, ma le speranze al momento sono solo un'illusione