Ridiscendo curve strette,
tra gli abeti un vento amaro …
Col denaro per le bombe
l’oro di croci e stellette,
con l’ottone per le trombe
e le tombe in travertino,
con l’acciaio pei pugnali
gli stivali e i guanti in pelle
le stampelle per gli storpi
riflettete a quanti corpi,
si sarebbero nutriti,
comandanti saggi e arditi!
Senza quella (o un’altra guerra!)
tutti avrebbero sul fuoco
la minestra e la polenta
e alla mensa vin da poco …
Senza la follia violenta
che alimenta i campisanti
ci sarebbero abbondanti
bei filari coltivati,
e non file di affamati …
Con le mine, generali,
s’aprirebbero canali
per portare acqua lontano
dove il grano si fa pane
e non macabre trincee
dove il cane non vivrebbe …
ma le vostre grandi idee
a servizio dello Stato
chiedo: “Salvano il soldato?
O il potente ed il partito?
A chi giovano i cannoni?”
E per questo punto il dito
fieramente su di voi
che, con scialo d’emozioni,
dite:“Onore ai nostri eroi!”